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Clavier Werke: aspetti inediti in Johann Sebastian Bach

Clavier Werke Massimo Salcito

Il progetto J. S. Bach Clavier Werke, un progetto di Massimo Salcito, nasce dal punto di vista formale nel gennaio del 2022 ma è in realtà il punto di arrivo di un lungo e complicato percorso musicale e personale.

Genesi del progetto Clavier Werke

Sin dagli Anni Novanta sentivo infatti l’esigenza di realizzare una serie di concerti monografici dedicati in esclusiva all’opera bachiana per strumenti a tastiera ma l’entusiasmo e le buone idee raramente trovano facile accoglimento da parte di enti, istituzioni e associazioni, soggetti interessati solitamente a progetti circoscritti nel tempo. In particolari condizioni, mi veniva al massimo commissionata l’esecuzione di pregevoli ma inerenti brevi repertori: il Clavicembalo Ben Temperato, oppure le Suites Francesi. Fortuna volle che all’inizio della mia carriera didattica statale ottenessi il trasferimento di cattedra al Conservatorio di Musica “E. R. Duni” (Matera). Mi venne di conseguenza permesso di realizzare per la prima volta un progetto d’esecuzione bachiana integrale. Negli anni accademici 1995-1996 e 1996-1997 eseguii, a cadenza settimanale, l’opera omnia bachiana, con 33 appuntamenti complessivi.

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Le incongruenze e una giusta intuizione

Cogliendo l’occasione di questo progetto infatti scoprii vantaggi e limiti del sistema voluto da Schmieder, l’estensore del Bach-Werke-Verzeichnis, in quanto avevo deciso di seguire l’ordine di presentazione dei brani facendo riferimento alla catalogazione bachiana ufficiale. Mi resi di conseguenza conto delle non poche incongruenze di quel pur fondamentale ed insuperabile progetto editoriale noto come Neue Bach Ausgabe. In realtà, semplicemente, nonostante il grande impegno profuso, i tempi non erano maturi. Mancavano infatti due importanti elementi: la possibilità di avere a disposizione tutte le fonti manoscritte bachiane e la disponibilità delle relative edizioni musicali definibili urtext, ossia metodologicamente ‘corrette’.

Nonostante i due anni fossero stati unicamente destinati a continui contatti con editori, rivenditori e biblioteche, i tempi erano comunque troppo stretti per garantire quella coerenza metodologica che pure mi ero ripromesso di seguire. Inoltre, mancava allora (parlo sempre degli anni 1995-1997), la possibilità di poter accedere direttamente e senza intermediari a quella che oggi è invece una corposa, pur se ancora incompleta, banca dati digitale. Sto parlando del forziere d’informazioni e di spartiti denominata bachdigital.com: uno strumento fondamentale per la consultazione, allora semplicemente impensabile. Quanto alle principali autorevoli edizioni (oltre alla Neue Bach Ausgabe la pur datata ma utile Peters, e poi Henle, Bärenreiter, Wiener Edition), nonostante fossi in possesso di una discreta e specifica biblioteca già all’epoca, procurarsi le raccolte estere non era affare privo di problemi di natura logistica per via della distribuzione, le spedizioni e i ritardi di consegna.

Un ulteriore aspetto del mio personale approccio all’opera bachiana riguardava poi la quasi infinita serie di studi realizzati nel mondo sull’argomento. Anche in questo caso, la mancanza di un’adeguata comunicazione digitale e mondiale limitava, e di molto, la ricerca. È anche bene segnalare come, ancora negli Anni Novanta, la produzione originale italiana su un argomento cardine della storia della musica occidentale quale Bach e le produzioni per strumenti a tastiera fosse di dimensioni minime quanto inesistenti, soprattutto se confrontate con quelle d’area anglosassone.

Il Progetto Clavier Werke e gli inediti risvolti della fonte originaria

Il progetto J. S. Bach Clavier Werke segue una serie di approcci metodologici, alcuni già in uso nella moderna interpretazione, altri ancora relativamente sconosciuti. L’idea è quella di ritornare alla fonte originaria manoscritta o più prossima alla prima stampa ed approntare lo studio di esecuzione epurandola da estraneità stratificate e derivanti dalla tradizione dei testi a stampa.


Ancora oggi, anche i grandi interpreti preferiscono affidarsi alle scelte di gruppi di ricerca come la Neue Bach Ausgabe, anziché consultare le fonti originali. In parte il problema è dovuto al fatto che nel repertorio per tastiere non possediamo in molti casi l’ultima copia autografa bachiana ma solo versioni manoscritte, sia autografe (e talvolta diverse fra loro) sia di allievi e familiari, in molti casi dal diverso contenuto.

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Ciò accade perché per Bach, per dirla con le parole del suo allievo Forkel, gli spunti successivi potevano portare a nuove versioni altrettanto interessanti delle precedenti redazioni. Manca quello che sarà invece l’approccio della musica del XIX secolo, ossia una composizione pensata come “opera assoluta”. Si tratta di una visione che non appartiene al Barocco e a Bach in particolare. La comparazione e l’esecuzione delle varie fonti permette una varietà di interpretazioni inedite.

Ciò accade anche perché Bach, a differenza del suo coetaneo Telemann, ebbe poche occasioni di stampare proprie opere come ad esempio accadde per la raccolta denominata Clavier Üebung.
Oggi, grazie ai database in rete specializzati, come bachdigital.com, la conoscenza diretta è possibile.

Le mie principali attività sull’opera di J. S. Bach

  • 1992: Pescara, associazione musicale “S. Silvestro”, 31 maggio – 30 agosto 1992, Johann Sebastian Bach, Das Wohltemperierte Clavier. Libro I, BWV 870-893 (31 maggio e 28 giugno) e libro II, BWV 846-869 (26 luglio e 30 agosto).
  • 1995: Reggio Calabria, Conservatorio di Musica “Francesco Cilea”, anno accademico 1994-1995, Seminari Autunnali, Classe di Clavicembalo (Prof. Massimo Salcito), Il Clavierbüchlein di Anna Magdalena Bach, 4-5 settembre 1995.
  • 1995-1996: Matera, Conservatorio di musica “Egidio Romualdo Duni”, Johann Sebastian Bach, L’Opera per Clavicembalo. 16 Lezioni – Concerto da venerdì 26 gennaio a sabato 25 maggio 1996 (I ciclo).
  • 1996-1997: Matera, Conservatorio di musica “Egidio Romualdo Duni”, Johann Sebastian Bach, L’Opera per Clavicembalo. 17 Lezioni – Concerto da venerdì 1 gennaio a venerdì 16 maggio 1997 (II ciclo).
  • 1997: L’Aquila, Conservatorio di musica “Alfredo Casella”, Il Clavicembalo, settimo anno – Il Clavicembalo in Europa, Secondo Incontro Internazionale. 10-12 Aprile 1997. “Aspetti del II Libro del Clavicembalo Ben Temperato di J. S. Bach”, giovedì 10 aprile 1997.
  • 2000: Pescara, Archivio di Stato, Sala Conferenze. Rassegna Domenicarchivio, 11 giugno – 26 novembre 2000. Omaggio a Johann Sebastian Bach nel 250° anniversario della morte, domenica 16 luglio 2000. Johann Sebastian Bach, pagine sparse: BWV 1079, 998, 974, 989, 816.
  • 2000: Musica e Scuola, quindicinale di cultura, informazione, legislazione e didattica musicale. Anno XIV, 2000, Sannicandro Garganico (Fg), Gioiosa editrice.
  1. “Il Clavicembalo e J. S. Bach”, n. 13, luglio/agosto, pp. 11-14
  2. “Il Clavicembalo e J. S. Bach – 2”, n. 20, 15 novembre, pp. 13-15
  3. “Il Clavicembalo e J. S. Bach – 3”, n. 22, 15 dicembre, pp. 13-14
  • 2002: Johann Sebastian Bach Musical Society – Villa Dragonetti dimora storica – santuario Madonna d’Appari (Paganica, L’Aquila), lunedì 5 agosto 2002, santuario Madonna d’Appari, organo storico Tommaso Vayola (XIX sec.). Johann Sebastian Bach, Die Kunst der Fuge, BWV 1080.
  • 2005: Accademia degli Imperfetti (Genova) – Museo delle Genti d’Abruzzo (Pescara). Laboratorio di Musica Antica, anno IX, 20-27 agosto 2005, corso e concerto. Johann Sebastian Bach, Das Wohltemperierte Clavier, Libro I, BWV 846-869.
  • 2006: Accademia degli Imperfetti (Genova) – Museo delle Genti d’Abruzzo (Pescara). Laboratorio di Musica Antica, anno X, 19-26 agosto 2006, corso e concerto. Johann Sebastian Bach, Das Wohltemperierte Clavier, Libro II, BWV 870-893.
  • 2010: Pescara, Associazione Culturale “Città in Musica”, Corsi di didattica strumentale, febbraio – maggio 2010, Riflessioni sul Clavicembalo Ben Temperato di J. S. Bach, in collaborazione con Emiliano Giannetti, 20-21 febbraio 2010.
  • 2019: Pescara, Accademia Musicale Officina Studio Arte. Rassegna addetti ai lavori 2019, domenica 10 marzo 2019 ore 18.00 Johann Sebastian Bach, Suites pour le Clavecin (Suites Francesi), BWV 815-817.
Johann Sebastian Bach Clavier Werke  progetto di Massimo Salcito

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