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Il Maestro Fedele Fenaroli

fedele fenaroli massimo salcito partimenti
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Fedele Fenaroli «Più padre che maestro agli alunni suoi: passionatissimo dell’arte, alla quale giovò coi precetti e con l’esempio, è tanto più degno della gratitudine de’ posteri, in quanto che alle sue dotte carte di continuo e quasi inevitabilmente vengono i giovani addottrinati».

Francesco Florimo

Con queste parole il bibliotecario del Conservatorio di Napoli Francesco Florimo ci restituisce un’immagine suggestiva di Fedele Fenaroli. Fenaroli fu compositore nato a Lanciano operò in ambiente napoletano sin dai tempi della propria formazione musicale con Francesco Durante e Leonardo Leo.

Un grande maestro della Scuola Napoletana

Prolifico autore di musica sacra, fu nominato primo Maestro di Cappella al Conservatorio S. Maria di Loreto di Napoli nel 1777. Fenaroli è noto, come ci ricorda Florimo, soprattutto per la sua attività didattica. Insegnò a una fitta schiera di musicisti, tra i più vivaci e floridi compositori dell’epoca. Cimarosa, Zingaretti, Conti e Mercadante sono solo gli allievi più conosciuti ed esponenti di spicco della cosiddetta “Scuola Napoletana”. Questa fu una vera e propria “corrente musicale” che lo stesso Fenaroli contribuì a sviluppare.

Leggi anche: Fedele Fenaroli e le sue origini musicali

Verso i Partimenti del Fenaroli

È proprio alla Scuola Napoletana che bisogna volgere lo sguardo per comprendere la grandezza degli insegnamenti lasciati in eredità da Fedele Fenaroli. Infatti è la didattica a fare da trait d’union fra il compositore e la Scuola Napoletana. Quest’ultima trovò il proprio punto di riferimento nell’istituzione dei Conservatori (quattro ne erano all’epoca a Napoli). La Scuola iniziò ad assumere un ruolo di rilevanza internazionale proprio mentre il compositore iniziava a redigere il metodo didattico. Fu suo l’originale tentativo di compendiare tutti gli insegnamenti impartiti all’interno dei Conservatori Napoletani, la cui sintesi trovò luce nei sei volumi a stampa dei Partimenti nel 1800 circa.

Cosa sono i Partimenti?

Tecnicamente la pratica del “partimento”, conosciuta in ambito napoletano già dal XVII secolo, consiste in una improvvisazione compositiva su una linea di basso data cifrata o non cifrata. Potremmo definirla come una sorta di evoluzione della tecnica di realizzazione del basso continuo. Il Partimento differisce dal basso continuo perché il risultato della sua realizzazione è una composizione completa e non solo un accompagnamento.

I Partimenti come tassello fondamentale della composizione

La raccolta di Partimenti compilata da Fedele Fenaroli fu molto importante per la didattica e la composizione. Ebbe un tale successo fino a tutto l’Ottocento da ricevere apprezzamenti da un compositore del calibro di Giuseppe Verdi.

Infatti ci ricorda lo studioso Gjerdingen: «Fenaroli ha rappresentato un ponte tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, consegnando ai posteri il repertorio napoletano di schemi galanti».

Matteo Di Cintio

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