Il nome di Fedele Fenaroli è legato indissolubilmente alle sue capacità didattiche nell’alveo della tradizionale e plurisecolare Scuola Napoletana di composizione. In realtà Fenaroli, come tutti i compositori del suo periodo, napoletani e non, scrive una quantità impressionante di opere. Famoso per i suoi Partimenti, possiamo dire che le sue opere sono fondamentalmente di tre ambiti:
- Musica sacra e liturgica
- Musica da camera
- Composizioni per strumento a tastiera (organo, clavicembalo, fortepiano)
La musica sacra è probabilmente il terreno più congeniale alle sue capacità. Questo per la sua mai nascosta visione politica reazionaria e conservatrice, nonché sanfedista: in realtà sono note almeno un paio di opere liriche realizzate a Palermo e Napoli, evidentemente opere giovanili delle quali non è però rimasta traccia. Sono invece documentate circa 400 composizioni, grandi piccole e medie, d’uso sia liturgico che più generalmente sacro. Sono conosciute opere di un vasto panorama di generi: dalle cantate agli oratori, dalle messe alle composizioni di circostanza. L’opera più nota, e forse anche meglio riuscita, è lo Stabat Mater, costruito sul modello pergolesiano.
Nel genere cameristico spiccano soprattutto le sonate per violino e clavicembalo. Queste ebbero un certo successo come documentato dalle numerose copie manoscritte tutt’ora custodite in varie città d’Italia. Il repertorio per violino e strumento a tastiera è infatti considerato una delle forme più eleganti e in voga nel Periodo Galante. Fenaroli in questo dimostra senza dubbio una certa maestria creativa.
I Partimenti e le composizioni per tastiere
Il campo in cui le competenze didattiche, legate al metodo dei Partimenti, emergono meglio è certamente quello tastieristico. Raramente queste vengono differenziate tra clavicembalo, fortepiano e organo, anche se sono facilmente riconoscibili come dedicate a quello strumento per lo stile contrappuntistico utilizzato. In molti casi il basso delle composizioni in uso è in effetti tratto proprio dalla raccolta dei Partimenti, a riprova, ancora una volta, che per Fenaroli la pratica didattica e la composizione musicale sono due facce dello stesso processo creativo.
Massimo Salcito
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