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Poetiche di musica e danze intorno a Shakespeare: Il Migliarino al Teatro Gianni Cordova

    TEATRO GIANNI CORDOVA (Massimo Salcito)

    La musica di Tobias Hume al Teatro G. Cordova di Pescara per accompagnare con danze storiche la poesia di Shakespeare

    Si è tenuto al Teatro Gianni Cordova, centro di ricerca e produzione teatrale nonché polo di promozione artistica e culturale, la serie di eventi dal titolo “Poetiche di musica e danza intorno a Shakespeare“.

    Il teatro, molto conosciuto a Pescara e soprattuto a viale Bovio, è attivo dal 2019 per la promozione culturale e un’incisiva prevenzione dei conflitti sociali. Il teatro è intitolato a Gianni Cordova, presidente e fondatore della LAAD, l’associazione di volontariato che da 30 anni si occupa del recupero e reinserimento di persone con problemi di dipendenze. Il coordinamento è sorretto da Margherita Cordova e la direzione artistica affidata a William Zola.

    La sperimentazione musicale: le musiche di Tobias Hume accompagnano la poetica di Shakespeare al Gianni Cordova

    Con l’evento si sono rivelate strade di ricerca inedite per la nuova interpretazione delle opere musicali del mercenario scozzese, tra musica e danze storiche. Questo è ciò che è avvenuto il 15 dicembre 2021 al Teatro G. Cordova con la collaborazione dell’ensamble di musica Il Migliarino fondato da Massimo Salcito. In occasione dell’evento, Pietro Meldolesi ha diretto l’ensemble come Maestro Concertatore.

    Alcune selezionate parti della raccolta The First Part of Ayres (Londra, 1605) sono oggetto di studi approfonditi da parte del docente di Clavicembalo e Tastiere Storiche del Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara, nonché appassionato violista da gamba.

    Dopo la conferenza si sono susseguite le coreografie dell’Ensemble di danza antica Licita Scientia diretto da Maria Cristina Esposito. Il repertorio di accompagnamento è stato in buona parte incentrato sulle opere di Tobias Hume (1569-1645), originale personaggio attivo alle corti reali inglesi delle casate Tudor e Stuart, tra fine Cinquecento e inizi del Seicento. Tobias Hume è stato essenziale per creare un clima musicale coerente al contesto dell’epoca.

    Gli studi su Tobias Hume, la danza e l’improvvisazione

    La rappresentazione e la messa in musica al Teatro Cordova, con l’indispensabile collaborazione della prof.ssa M. Cristina Esposito “Licita Scientia” è basato su numerose ricerche di ricostruzione interpretativa musicale.

    Infatti è emerso che la struttura di alcuni brani, apparentemente molto semplici, fanno implicitamente riferimento a schemi esecutivi in buona parte oggi dimenticati.

    Si è messo da parte così un piccolo ma prezioso bagaglio di analisi, ipotesi e prove pratiche relativo ad alcune composizioni che si sono rivelate ricche di spunti.

    È il caso dei Toys (ben quattro esemplari nella raccolta “The First Part of Ayres”): brani considerati da molti interpreti di fama troppo elementari per essere riprodotti in concerto oppure in incisione; e che invece si sono rivelati delle concrete tracce per la ricostruzione di metodiche di improvvisazione e diminuzione, nonché di accompagnamento alla danza.

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    Anche conosciuta come Viola bastardaGambe d’amour o Basse de viole d’amour, fu molto utilizzata nelle opere del musicista soldato Tobias Hume (1569-1645)

    La mediazione della danza e l’intuizione di una struttura musicale più complessa

    L’analisi condotta su quattro composizioni (The Duke of Hollostone’s Almayne, A Polish Ayre, A Polish Vilanel, Captain Hume’s Gaillard) ha rivelato una struttura musicale interna assai più complessa e raffinata di quel che è prevedibile dalla semplice lettura della fonte musicale.

    Tale intuizione è stata possibile solo riportando nel presumibile campo musicale originale tali composizioni. Le partiture sono state ritrascritte per i consort a 4 o 5 voci strumentali dell’epoca, in particolare, per l’occasione, quello di flauti dolci tardo rinascimentali.

    Un approccio questo che dimostra come sia assolutamente indispensabile l’accostamento multidisciplinare per una corretta analisi di un repertorio spesso sottovalutato. Rinsaldare la musica con il contesto sociale da cui proviene permette di orientare le giuste intuizioni degne di ricerca.

    La rappresentazione al Teatro Gianni Cordova dimostra come l’approccio multidisciplinare applicato in quel contesto (artistico, letterario e teatrale, iconografico, coreutico) fornisca ancora numerose chiavi di lettura del tutto inedite.

    Alcune immagini dell’evento al Teatro Gianni Cordova


    Licita Scientia

    Giovanna Barbati, Katia Colangelo, Chiara Leonzi, Maria Cristina Esposito, Daniel Lapenna, Egea Rizzuti.

    I musicisti de Il Migliarino

    Duo canto – liuto: Serena Lanzalonga, Manuel Virtù

    Viole da gamba: Massimo Salcito, Paola Stivaletta

    Consort Flauti dolci: Lucia Bartolucci, Maria Gioia Cocchini, Francesca Gagliardi, Pietro Meldolesi, Lorenza Summonte.

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