Il principale precursore del pianoforte moderno non è il clavicembalo, come molti credono, bensì il fortepiano. La differenza tra i due strumenti sta nella diversa tipologia di produzione sonora. Il fortepiano e di conseguenza il pianoforte sono strumenti a tastiera a corde percosse, mentre il clavicembalo è uno strumento a corde pizzicate.
Alla ricerca di un suono nuovo. L’invenzione del Fortepiano
L’invenzione del fortepiano viene unanimemente attribuita al cembalaro Bartolomeo Cristofori (1655-1732). Egli fu un liutaio attivo alla corte di Ferdinando de’ Medici in Toscana, intorno ai primi anni del XVIII secolo. L’idea era di estendere le possibilità espressive del clavicembalo applicando appunto un sistema che percuotesse le corde anziché pizzicarle. Vi furono diverse sperimentazioni sul sistema del “clavicembalo con il piano e il forte” non solo in Italia ma anche in Germania con Gottfried Silbermann.
Nuovi strumenti furono in breve presenti nelle principali corti europee; nella Spagna di Maria Bárbara di Bragança un oramai affermato Domenico Scarlatti poté utilizzarli in più occasioni per l’esecuzione delle sue sonate. Ma anche presso il palazzo di Sanssouci di Federico il Grande si ebbe modo di provarli e lodarli. Questi e altri tentativi non furono seguiti da un effettivo successo, anche a causa di problemi relativi alla meccanica dello strumento.
Solo circa cinquant’anni dopo, nella seconda metà del XVIII secolo, a seguito di modifiche strutturali, il fortepiano cominciò a diffondersi e a coesistere con il clavicembalo. Nacquero così dei veri e propri repertori scritti da artisti come W. A. Mozart e F. J. Haydn.
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Nuove sonorità: il Fortepiano con Clementi e Beethoven
Con l’inizio del XIX secolo lo strumento, tecnologicamente più avanzato, riesce a soddisfare al meglio le esigenze estetiche e musicali dei nuovi repertori europei. Questo avvenne grazie alla maggiore duttilità espressiva e risonanza fonica rispetto al Clavicembalo. Famosi costruttori come l’inglese Broadwood riuscirono a realizzare strumenti di ottima fattura ed economicamente competitivi con il nascente mercato. Il Fortepiano, e poco dopo il Pianoforte inteso in senso moderno, diventa presto un fenomeno di massa, oltre naturalmente al più tradizionale e coevo utilizzo nelle corti e nei teatri. Una diffusione importante dell’apposito repertorio si deve a protagonisti musicali del periodo come l’italiano naturalizzato inglese Clementi o il giovane Beethoven. Di fatto possiamo considerare il periodo 1810 – 1820 come la nascita del periodo romantico.
Massimo Salcito
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