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Il Combattimento di Tancredi e Clorinda nella versione di Alceo Toni

    Una revisione musicale realizzata per Gabriele d’Annunzio

    Alceo Toni, nell’ambito di un più generale progetto di riscoperta dell’identità musicale nazionale italiana, si interessò anche alle opere di Claudio Monteverdi. In particolare, curò una versione del Combattimento di Tancredi e Clorinda. Tale trascrizione ebbe una particolare diffusione dagli Anni ’20 alla fine degli Anni ’40, fino all’avvento della nuova rielaborazione realizzata da Giorgio Federico Ghedini nel 1949.

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    Il Combattimento di Tancredi e Clorinda

    Pubblicato nell’Ottavo Libro di Madrigali Guerrieri ed Amorosi dall’editore Vincenti a Venezia nel 1638, il celebre madrigale in genere rappresentativo del compositore cremonese (1567-1643) fu oggetto sin dal XIX secolo di specifici interessi, sia in ambito musicologico che concertistico, con non poche realizzazioni anche di approccio divulgativo per il grande pubblico.

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    Le precedenti pubblicazioni a stampa

    Il Combattimento era infatti stato già oggetto di alcune parziali trascrizioni in notazione musicale moderna nel secolo precedente. Studiosi come Carl August Winterfeld nel 1834 (in occasione di una monografia sulla figura di Giovanni Gabrieli pubblicata a Berlino), Giulio Roberti nel 1890 (nella «Gazzetta Musicale di Milano») e infine Theodore Thomas negli USA nel 1891 (con una trascrizione in inglese dal titolo New Repinings per canto e pianoforte) si erano già avvicinati al madrigale monteverdiano, valorizzandone alcuni aspetti e pubblicandone degli stralci.

    Pochi anni dopo Federico Parisini, allievo del bibliotecario Gaetano Gaspari (1807-1881), aveva pubblicato il catalogo dell’archivio storico dell’allora Liceo Musicale “Rossini” di Bologna. Quella istituzione custodiva l’unica copia esistente in Italia completa dell’Ottavo Libro di Madrigali monteverdiano, corredata dei nove libri parte originali, mentre altre copie superstiti a Venezia e Milano risultavano mutile. Ancora oggi l’esemplare originale è esistente e consultabile.

    Luigi Torchi (1858-1920), anch’egli allievo e collaboratore di Gaetano Gaspari, autore di una importante collana di composizioni italiane antiche, L’Arte Musicale in Italia, edita dalla milanese Ricordi (1897-1907), per il sesto volume, La musica scenica, secolo XVII: l’opera in musica; il poema sinfonico-drammatico in genere rappresentativo, realizzò una riduzione de L’Euridice di Jacopo Peri e due brani di Monteverdi, Il Ballo delle ingrate e appunto il Combattimento di Tancredi e Clorinda (Milano, 1897).

    Il rapporto con Gabriele d’Annunzio

    La pubblicazione di Alceo Toni fu in parte influenzata dall’azione di un protagonista del panorama letterario nazionale dell’epoca, Gabriele d’Annunzio (1863-1938). L’attenzione al complesso fenomeno della «musica degli Antichi» era una componente non secondaria nel progetto estetico del Vate sin dal primo ‘900, ed è documentata da interessanti rapporti epistolari di quest’ultimo con un effettivo personaggio della riscoperta della Early Music in Europa tra fine ‘800 e primi ‘900, Arnold Dolmetsch (1858-1940).

    Alceo Toni poté frequentare d’Annunzio, di fatto il principale direttore della collana I Classici della Musica Italiana, raccolta nazionale delle musiche italiane, anche grazie alle importanti protezioni politiche di cui godeva. Nel gruppo di lavoro della collana dannunziana erano presenti tra gli altri Gian Francesco Malipiero (1882-1973) e Ildebrando Pizzetti (1880-1968).

    L’edizione per I Classici della Musica Italiana

    Il monteverdiano Combattimento nella versione di Alceo Toni venne pubblicato nella collana I Classici della Musica Italiana al numero 19, quaderni n. 224 e 225, e dato alle stampe dalla Anonima Notari La Santa di Milano nel 1919, in ristampa nel 1921.

    Il volume, in agile formato, è una «partitura integrale trascritta in notazione moderna col basso elaborato per pianoforte», come recita il frontespizio. L’organico prevede un gruppo d’archi (violino I, violino II, viola, violoncello e contrabbasso), oltre al pianoforte e alle tre voci di Testo, Tancredi e Clorinda.

    L’elaborato musicale presenta non poche differenze rispetto alla versione del Torchi, quest’ultima improntata ad una maggiore aderenza, formale e sostanziale, ai libri parte originali custoditi a Bologna. Alceo Toni realizza una versione che è adattata agli strumenti musicali, alle voci e alle pratiche esecutive tipiche del primo ‘900: fattore questo particolarmente significativo nel complesso contesto di recupero delle tradizioni musicali storiche in quel determinato periodo.

    Il primo elemento caratterizzante la versione di Toni consiste negli strumenti musicali utilizzati: se gli archi avevano avuto dai tempi di Monteverdi al primo ‘900 un’evoluzione tutto sommato compatibile con l’approccio a queste storiche composizioni, il clavicembalo propriamente detto, ossia lo strumento frutto di una complessa evoluzione organologica e tecnologica nei Secoli XVI e XVII, era di fatto sconosciuto nel primo ‘900. Nel 1919, gli strumenti utilizzati da precursori europei della riscoperta musica antica come Wanda Landowska (1879-1959) erano di fatto ancora poco utilizzati in Italia, e comunque molto lontani dai modelli storici originali (si pensi ai clavicembali Wittmeyer e Neupert). Si tendeva quindi a preferire l’utilizzo del pianoforte.

    Inoltre, la vera incognita della riscoperta di composizioni antiche come quella monteverdiana consisteva nella prassi esecutiva insita in tali brani, certamente lontana dalla ‘moderna’ percezione musicale. Di conseguenza, elementi d’approccio post-romantico e sinfonico tipici del periodo, come le pulsazioni relativamente lente rispetto ai valori originari monteverdiani e le frasi costruite in continui crescendo e diminuendo, oltre a fraintendimenti legati alla resa del testo tassiano, si evidenziarono in tutta la loro criticità.

    La costruzione armonica originale, ritenuta da Toni troppo debole, venne rinforzata dal revisore con l’aggiunta di strutture armoniche di passaggio, certamente lontane dalla praxis monteverdiana. Il testo tassiano, frutto a sua volta di un’originale rielaborazione monteverdiana, venne pesantemente modificato in nome di una supposta ‘purezza’ del capolavoro letterario, creando veri e propri sfasamenti di natura ritmico-metrica. Infine, la celebre conclusione del madrigale, con il lungo re acuto cantato da Clorinda in punto di morte che anticipava la chiusa degli archi, venne riadattato al più standardizzato uso operistico, banalizzandolo rispetto all’obiettivo estetico originale. Da qui la critica di «bestialissimo» che Malipiero fece a Toni.

    Le altre due pubblicazioni

    Dopo la pubblicazione del 1919-1921, Alceo Toni curò due altre edizioni del Combattimento. Una fa riferimento ad una trascrizione per voci e solo pianoforte, curata per la milanese Carisch nel 1936, poi ristampata nel 1963. Si tratta di una versione particolarmente in voga nel periodo, ed utilizzata frequentemente per ragioni di studio oppure in caso di esecuzioni cameristiche.

    L’altra riguarda il testo del libretto, oggetto di più ristampe documentate (due volte nel corso del 1937, e una nel 1950). Anch’essa incontrò un certo favore di vendita, vista la facilità di reperimento ed il basso costo rispetto alla partitura.

    Il successo dell’edizione Alceo Toni

    La versione realizzata da Alceo Toni si impose da subito come modello di riferimento per l’esecuzione italiana ed estera del Combattimento di fatto fino al 1949, anno della pubblicazione dell’elaborazione di Giorgio Federico Ghedini per la Suvini Zerboni. L’edizione del musicista di Lugo surclassò infatti la pur contemporanea ed importante versione realizzata da Gian Francesco Malipiero, che si impose di fatto all’attenzione internazionale solo all’inizio degli Anni ’80.

    La lettura di Alceo Toni del capolavoro monteverdiano fu alla base di numerose esecuzioni ed allestimenti, in particolare negli Anni ’20 e ’30. Nell’aprile 1928, in occasione dell’Esposizione Fiera di Milano; nel marzo 1930, con la prima esecuzione radiofonica assoluta all’E.I.A.R., in diretta dal Palazzo di Via Asiago; nel 1932, al Festival Internazionale di Musica Antica a Venezia; nel 1933 e 1935, in funzione di specifici spettacoli coreutici realizzati a Milano; nel gennaio 1937, con un apposito allestimento presso il Teatro San Carlo di Napoli.

    Massimo Salcito


    Bibliografia consigliata

    • GAETANO GASPARI – FEDERICO PARISINI (a cura di), Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna, compilato da Gaetano Gaspari, compiuto e pubblicato da Federico Parisini, Bologna, Romagnoli D’Allacqua, 1890-1905, 4 volumi
    • RUGGERO GERLIN (a cura di), Claudio Monteverdi, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda et Madrigaux du XVIIe siècle, Orchestra d’archi di Ruggero Gerlin, Ruggero Gerlin (clavicembalo e direzione), Max Meili (Testo), Martha Angelici (Clorinda), Joseph Peyron (Tancredi), registrazione mono, 1935, riversaggio L’Anthologie sonore, 1948, nn. 141-143, ristampa 1963 n. 527A
    • GIAN FRANCESCO MALIPIERO (a cura di), Tutte le opere di Claudio Monteverdi, prima edizione Asolo 1922-1926, seconda edizione Vienna, Universal, 1926-1942, vol. 8, VIII Libro di Madrigali Guerrieri et Amorosi, 1927
    • RENATO MEUCCI, D’Annunzio e la musica antica, Fondazione Italiana per la Musica Antica, «Hortus Musicus», nn. 5, 6, 7, 8 e 10, Bologna, Ut Orpheus, 2001
    • MARIA CECILIA PALANDRI (a cura di), Gian Francesco Malipiero, Il carteggio con Guido M. Gatti, 1914-1972, Firenze, Olschki, Firenze 1997
    • ALCEO TONI (a cura di), Claudio Monteverdi, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, I Classici della Musica Italiana, Raccolta Nazionale diretta da Gabriele d’Annunzio, n. 19, quaderni nn. 224 e 225, Milano, Società Anonima Notari La Santa, 1919-1921
    • ALCEO TONI (a cura di), Claudio Monteverdi, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, Libera trascrizione per orchestra di Alceo Toni, riduzione per canto e pianoforte, Milano, Carisch, 1936, ristampa 1963.
    • ALCEO TONI (a cura di), Claudio Monteverdi, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, Libretto, Milano, Carisch, 1936-1940, ristampa 1950
    • LUIGI TORCHI (a cura di), Claudio Monteverdi, Il Combattimento di Tancredi e Clorinda, in L’Arte Musicale in Italia, vol. 6, La musica scenica, secolo XVII: l’opera in musica; il poema sinfonico-drammatico in genere rappresentativo, Milano, Ricordi, 1897