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Fedele Fenaroli: storia di un progetto

L’interesse personale per Fedele Fenaroli risale al 1998 e avvenne in maniera del tutto casuale.


A quell’epoca ebbi la possibilità di realizzare un concerto (poi divenuto conferenza-concerto) sulle opere per strumenti a tastiera del musicista lancianese per conto dell’allora Fondazione Caripe (oggi PESCARA ABRUZZO), che possedeva e possiede tutt’ora una serie di manoscritti originali di compositori abruzzesi tra cui, per rapporti con Antonio Piovano, uno dei primi ricercatori moderni, la partitura di sei Cantate Sacre di Fedele, oltre ad un’Antifona ed Inno a Santa Chiara del padre Francesco Antonio. La conferenza-concerto mi permise di scoprire un personaggio che in ambito didattico mi era stato presentato unicamente come docente di Basso continuo e Composizione della Scuola Napoletana, in realtà musicista assai più complesso ed interessante.

L’occasione, seppure limitata alle sole opere per strumenti a tastiera, fu comunque molto stimolante, anche perché fu in quel contesto che feci un paio di scoperte. La prima: i bassi dell’importante raccolta dei Partimenti erano di fatto tutti riconducibili ad altrettante composizioni del Maestro, molte delle quali sopravvissute.
La seconda: che una composizione per Organo, “L’Apertura e Sonata del M.o Fenaroli”, era in realtà una nota composizione del compositore tedesco-inglese Georg Friderich Haendel.

I risultati di quell’evento furono così interessanti che venne realizzato un apposito libretto a cura della stessa Fondazione Caripe. Dopo quell’isolata esperienza, per diversi anni impegni contingenti su altro argomenti non mi permisero di dedicarmi all’autore come avrei voluto.

A seguito del trasferimento di cattedra di Clavicembalo e Tastiere Storiche nel 2003 presso il Conservatorio di Musica “Luisa d’Annunzio” di Pescara mi fu possibile riprendere quell’argomento, grazie alla creazione di un team di lavoro composto da qualche collega docente e dagli studenti all’epoca frequentanti il corso.

Dopo numerosi altri progetti, quali il Laboratorio di Musica Antica, e L’Early Music Days, celebrazioni su François Couperin e Jean-Jacques Rousseau, nel 2018, con un vero e proprio colpo di fortuna, riuscii a far approvare dal Conservatorio la proposta di un progetto contenitore annuale, interamente dedicato al musicista frentano, in occasione del bicentenario dalla morte (1818-2018).

Leggi anche: III edizione Early Music Days

Il Progetto Fenaroli ebbe un notevole successo: oltre cinquanta iniziative, tra seminari, concerti, produzioni, mostre, allestimenti, registrazioni audio ed audiovideo (con docu-film di qualità professionale), oltre a collaborazioni con prestigiose istituzioni musicali di Bologna, Milano, Salerno, Napoli, Venezia, Campobasso e molte altre. Un percorso di riscoperta dell’opera fenaroliana che riaccese un focus parzialmente ridottosi dopo il convegno del 2008.

Tra l’altro, anche il Centro “Masciangelo” patrocinò ed anzi ebbe parte attiva all’evento.

Purtroppo, nonostante oggettivi riscontri di apprezzamento (valga per tutti la partecipazione al convegno nazionale del XX Colloquio di musicologia tenutosi al DAMS di Bologna), il Conservatorio pescarese non ritenne opportuno continuare in quella che era la seconda e necessaria fase del progetto: ossia, passare dall’evento celebrativo a quello di ricerca, studio e valorizzazione dell’opera fenaroliana, anche attraverso una capillare azione di pubblicazione e promozione artistico-musicale.

A quel punto, contando sulle sole forze personali e sull’interessamento di alcuni colleghi (Gianfranco MisciaJacopo Bassetta, e Matteo Di Cintio), decisi di investire nella creazione e redazione di un sito web appositamente dedicato. Dopo circa un anno di lavoro, un nuovo accadimento, l’emergenza pandemica mondiale del 2020 e 2021, non poté non avere conseguenze anche su questa iniziativa, ripresa di fatto solo nel gennaio 2022.

Il sito è di prossima uscita, e sarà certamente la piattaforma operativa per ulteriori iniziative relative al celebre musicista frentano.

Massimo Salcito

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1 commento su “Fedele Fenaroli: storia di un progetto”

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