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La terza edizione del Laboratorio di Musica Antica 2005 – 2006

    Georg Friedrich Händel, il masque inglese Acis and Galatea

    Nella terza ed ultima edizione del Laboratorio di Musica Antica l’argomento principale fu l’analisi, lo studio, la concertazione e l’esecuzione, in forma scenica, di un’importante opera lirica händeliana, il masque in lingua inglese Acis and Galatea. Si trattò certamente dello sforzo logistico, didattico e artistico-musicale più complesso curato nella pur breve vita del Laboratorio, e che ebbe un notevole successo, sia per l’originale formulazione scenica che per i diversi concerti preparatori, realizzati in Conservatorio e nel territorio dall’autunno 2005 alla primavera 2006.

    Acis and Galatea di Händel

    Händel scrisse Acis and Galatea (HWV 49) nel 1718, come “piccola opera” ossia per organico ridotto, poche voci solistiche, archi e basso continuo, come si espresse lo stesso autore, commissionata dal Duca di Chandos, James Brydges, che ospitò il musicista sassone naturalizzato inglese nella residenza di Cannons nel periodo 1717-1718.

    In realtà il compositore si era già occupato del mito di Acis e Galatea, componendo una cantata vocale-strumentale scritta al tempo del suo soggiorno italiano, dal titolo Aci Galatea e Polifemo (HWV 72). Commissionata dal Duca di Piedimonte nel 1708, fu rappresentata nel Teatrino di Corte a Napoli. Sebbene titolo e trama delle due composizioni siano molto simili, in realtà i due libretti sono completamente diversi: la composizione italiana si avvalse del testo realizzato da Nicola Giuvo; la versione inglese, successiva, venne composta su libretto del poeta John Gay (1685-1732).

    Il masque era per definizione nel teatro lirico settecentesco inglese una composizione di ridotte dimensioni, sia d’organico che di durata. Nello specifico, i personaggi principali sono tre: Aci, Galatea e Polifemo, ognuno con arie e concertati; a cui si affiancano personaggi minori (come Damon), ed il Coro di Pastori, che riveste in effetti un importante ruolo sia nell’ambito dello svolgersi della trama, che quale commento all’opera stessa.

    Può essere interessante ricordare come questa composizione fu tra le più eseguite e conosciute di Händel in vita l’autore; tanto da attirare in seguito l’attenzione di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), che ne realizzò a sua volta una propria personale versione.

    Le declinazioni contenutistiche del Laboratorio: preparatorie, formative teoriche e pratiche, esecutive, integrative

    Il Laboratorio anche per il terzo anno prevedeva una programmazione di 4 Sessioni bimestrali (novembre – dicembre 2005, gennaio – febbraio 2006, marzo – aprile 2006, maggio – giugno 2006), dove incontri preparatori, momenti di formazione e di prassi, concerti prova ed infine attività integrative si fondevano in maniera coordinata, con un chiaro riferimento ad esperienze estere legate alle Accademie di Alta Formazione.

    Gli appuntamenti della terza edizione del Laboratorio di Musica Antica

    • Discografia su “Aci e Galatea”, Gianluca Tarquinio, 19 ottobre 2005
    • Audizioni per musicisti e cantanti, 10 novembre 2005
    • “Aci e Galatea”: dal mito a John Gay, Ada Forese e Simona Montebello, 12 novembre 2005
    • Screening per musicisti, Luca Dragani, 6 dicembre 2005
    • Costruzione spinetta “bentside”, Renato Treddenti, 13 e 27 gennaio, 10 febbraio 2006
    • Laboratorio di Liuteria, Roberto Paolemilio,14 gennaio 2006
    • Estetica del melodramma: Mattheson ed Haendel, Cecilia Campa, 16 e 23 gennaio 2006
    • Consort vocale, Fabio D’Orazio, 19 gennaio, 15 febbraio e 9 marzo 2006
    • “Aci e Galatea”: la parola e il suono, Ida Perazzetti, 30 gennaio 2006
    • “Aci e Galatea”: la ricerca bibliografica, Gianfranco Miscia, 16 febbraio 2006
    • Mostra: l’orchestra händeliana, Marco Tiella, dal 4 al 26 marzo 2006
    • Vocalità händeliana, Sandro Naglia, 6 febbraio; 12 e 13 maggio 2006
    • Manutenzione del flauto dolce, Francesco Li Virghi, 28 marzo 2006
    • Costruzione del violino barocco Federico Lippi Bruni, 31 marzo 2006
    • Movimenti scenici e coreutici per “Aci e Galatea”, Maria Cristina Esposito, 20-22 aprile 2006
    • Prove finali di concertazione per “Aci e Galatea”, Massimo Salcito, maggio 2006

    Il percorso espositivo sull’orchestra händeliana

    Logico coronamento e conclusione del progetto fu la realizzazione di una apposita mostra (pannelli, ascolti guidati, esposizione strumenti musicali) riguardante l’orchestra al tempo di Händel. Curatore fu il Prof. Marco Tiella (Rovereto), organologo di fama mondiale, collaboratore oramai abituale delle iniziative di musica antica del Conservatorio pescarese.

    I concerti preparatori

    Un’opera lirica barocca non si realizza unicamente per uno spettacolo di prima e qualche replica. Ha bisogno infatti di crescere e maturare in un percorso umano e musicale condiviso ed organico: fu quanto venne richiesto ai singoli componenti della compagine. Vennero così realizzati tutta una serie di importanti appuntamenti musicali, che servirono anche quale necessarie verifiche e valutazioni generali.

    • Aspettando il Natale nel Museo Villa Urania (Pescara, Museo delle Ceramiche Paparella-Treccia Devlet, 13 dicembre 2005)
    • BNL Telethon – Comune di Pescara, Il Palazzo Incantato – Concerto e visita del Conservatorio (Pescara, 16 dicembre 2005)
    • Associazione Musicale Cameristica d’Abruzzo, Laboratorio di Musica Antica Anno III, “Acis and Galatea” (Pescara, 19 dicembre 2005)
    • Accademia degli Imperfetti – Museo delle Genti d’Abruzzo, Progetto Acis and Galatea – Haendel e la musica inglese (Pescara, 27 dicembre 2005)
    • Adisco Abruzzo Onlus, Concerto benefico “Una vita per la vita”, CD audio (Pescara, 25 febbraio 2006)
    • Associazione Collegium Arniense, “Teathe Musica Antiqua Festival”, Haendel, Acis and Galatea (Chieti, 27 maggio 2006)

    L’allestimento scenico finale

    Il 18 giugno 2006, nelle sale e nei giardini di Palazzo Mezzopreti, sfruttando il titolo di una precedente e fortunata esperienza, “Il Conservatorio Ritrovato“, venne realizzato, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Pescara, lo spettacolo conclusivo.

    Oltre settanta tra musicisti, cantanti, coristi e danzatori ed apposito gruppo logistico e scenico le persone coinvolte. Scene e costumi originali vennero realizzati con mezzi “poveri”. Il regista Domenico Galasso, in collaborazione con lo scenografo Lorenzo Fosco, anziché propendere per un allestimento storico, spostò infatti tutta l’opera ai tempi odierni in un cantiere edile, dove Polifemo sul caschetto aveva, a differenza degli altri protagonisti, una lampada a batteria. I passaggi coreutici erano realizzati dal ballerino professionista Daniel Lapenna, chiuso in una teca trasparente, alternati alle danze di gruppo del coro. L’orchestra era disposta a fronte della scena, permettendo la disposizione dei posti a sedere su due ventagli da circa 500 posti.

    La chiusura dell’esperienza del Laboratorio di Musica Antica

    Nonostante gli straordinari risultati ottenuti da tutte e tre le edizioni del Laboratorio di Musica Antica, quella del 2006 fu l’ultima esperienza del Laboratorio e vene definitivamente sciolto.

    La delusione, inevitabilmente, fu forte e condivisa.

    Ma già si profilavano nuove esperienze, come il Centro Studi di Musica Antica “Gabriele D’Annunzio”, il Campus di Musica “Muzii-D’Annunzio” ed infine il gruppo di ricerca Abruzzo Beni Musicali: progetti che avrebbero cercato di custodire e mettere a frutto altrove l’esperienza del Laboratorio.

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